Risale al periodo storico fra i secoli XIX e XX la costituzione del nucleo più antico di stampe fotografiche ospitato nella Fototeca Briganti; faceva parte della collezione privata di Aldo Briganti (1892-1965), padre di Giuliano, noto antiquario e bibliofilo, a sua volta laureato nelle discipline artistiche.
L'archivio raccoglie oltre 50.000 immagini. La parte più consistente è formata da fototipi in bianco e nero alla gelatina bromuro d'argento e alla gelatina sali d'argento ma non mancano interessanti esemplari ottocenteschi di stampe al carbone, albumine, carte salate e collotipie; presenti anche molte cartoline, photogravures ed un piccolo gruppo di diapositive. Le foto in grande formato, databili dalla seconda metà dell'Ottocento, sono tra le più affascinanti.
Il fondo fotografico è stato archiviato mantenendo il sistema organizzativo voluto da Briganti. In particolare le immagini sono state classificate per ordine alfabetico degli autori delle opere d'arte mentre le immagini di artisti anonimi o attribuite a Scuole locali e nazionali, sono collocate in senso cronologico.
Insieme alle fotografie si possono trovare numerosi documenti cartacei: appunti del professor Briganti, expertise, corrispondenze con collezionisti, enti ed istituzioni, mercanti d'arte, noti antiquari, colleghi e ricercatori; oppure autografi dei più noti personaggi del mondo della critica d'arte novecentesca.
Attualmente nella Fototeca Briganti sono stati depositati altri fondi in comodato d'uso: una parte della raccolta storica dell'Istituto d'Arte (ora Liceo Artistico) "Duccio di Buoninsegna" di Siena, ricca di 1800 fototipi riconducibili ad un arco temporale tra la seconda metà dell'Ottocento e la prima del Novecento e da 560 interessantissime diapositive in vetro del primo venticinquennio del XX secolo; un gruppo di immagini appartenuto a Adampiero Torriti, già Soprintendente a Urbino, Genova e Siena, formato da circa 3500 fotografie; un altro dedicato a Modigliani, composto da 102 fototipi in bianco e nero, depositato dalla studiosa Elena La Spina. Tra le donazioni figurano il fondo appartenuto al professor Raffaele Monti, grande esperto della corrente dei Macchiaioli, costituito da circa 700 foto donate dal noto collezionista Ferruccio Malandrini ed i negativi in vetro riferiti alla Mostra di scultura d'arte senese del XV secolo, allestita nel 1938 presso il Palazzo Comunale di Siena, donati da Gabriele Borghini, già Soprintendente a Siena.